Imposizione dello Scapolare
Il Sacerdote, dopo il saluto, prega:
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, benedici questo abito che il tuo figlio (figlia) si appresta a indossare devotamente a prova del suo amore, a te e alla tua madre, la beata Vergine Maria del Monte Carmelo; fa’ che per la intercessione della stessa sua Madre, difeso(a) dal potere diabolico, perseveri nella tua grazia fino alla morte. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
Il sacerdote benedice lo scapolare e poi:
Prendi quest’abito benedetto, e prega la Vergine Santissima perché, per i suoi meriti, ti conceda di portarlo senza macchia, ti difenda da ogni avversità e ti conduca alla vita eterna. Amen
Il Sacerdote, prima di benedire, conclude:
Per le facoltà che mi sono state concesse, ti rendo partecipe di tutti i beni spirituali, che per la misericordia di Gesù Cristo sono compiuti dai religiosi Carmelitani: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
(segue benedizione dei fedeli)
Ambientazione Generale
Nel Medioevo molti cristiani volevano legarsi agli Ordini religiosi allora fondati: Francescani, Domenicani, Agostiniani, Carmelitani. Sorse un laicato associato ad essi per mezzo di Confraternite. Gli Ordini religiosi provvidero a dare ai laici un segno di affiliazione e di partecipazione al loro spirito e apostolato. Questo segno era costituito da una parte significativa dell’abito: cappa, cordone, scapolare.
Tra i Carmelitani si stabilì lo Scapolare, in forma ridotta, come espressione d’appartenenza all’Ordine e di condivisione della sua devozione mariana. Ormai lo Scapolare della Vergine del Carmine è un segno approvato dalla Chiesa e proposto dall’Ordine Carmelitano come manifestazione dell’amore di Maria per noi e come espressione di fiducia filiale da parte nostra in Lei, di cui vogliamo imitare la vita.
Lo “Scapolare” in origine era un grembiule che i monaci indossavano sopra l’abito religioso durante il lavoro manuale. Col tempo assunse il significato simbolico del voler portare la croce di ogni giorno, come i veri seguaci di Gesù. In alcuni Ordini religiosi, quale il Carmelo, divenne segno della decisione di vivere la vita come servi di Cristo e di Maria.
Lo Scapolare simboleggiò il vincolo speciale dei Carmelitani a Maria, Madre del Signore, esprimendo la fiducia nella sua materna protezione e il desiderio di seguire il suo esempio di donazione a Cristo e agli altri. Si è così trasformato in un segno mariano per eccellenza
Lo Scapolare e San SIMONE STOCK
Anche se la tradizione dello Scapolare del Carmine non nasce con Simone Stock, tuttavia la sua diffusione si ricollega a lui e ai relativi «privilegi» ad esso annessi.
Per quanto risulti dalle “notizie” più antiche, Simone Stock fu un Priore Generale inglese, venerato per la sua santità, e morto verso il 1265 a Bordeaux in Francia. Dopo la sua morte, i pellegrini che visitarono la sua tomba hanno registrato i suoi miracoli, dando così nel sec. XIV inizio ad un culto locale.
Verso il sec. XV, nei Paesi Bassi, emerse una leggenda circa un certo “San Simone” che aveva avuto una visione della Nostra Signora, nella quale Lei gli appariva con lo scapolare promettendogli: “Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo.”
In pochi anni, i due racconti furono uniti e a Simone Stock, il Priore Generale, fu accreditata la visione della Nostra Signora. Il nuovo racconto fu rapidamente elaborato con dettagli biografici immaginari circa la vita di Simone, come la sua nascita a Kent in Inghilterra, la sua vita eremitica vissuta in un tronco di un albero, e la composizione del Flos Carmeli (un inno carmelitano molto bello alla Nostra Signora che in realtà era noto già nel sec. XIV, e dunque prima della leggenda).
Il culto verso San Simone Stock e la devozione allo scapolare si diffusero rapidamente nei sec. XV – XVI e numerosi fedeli furono iscritti allo Scapolare. Lungo i secoli, pittori da tutto il mondo tradussero in immagine il racconto della visione dello scapolare, opere d’arte che si trovano in tutte le chiese carmelitane dell’Ordine. Nel sec. XVI, il culto a San Simone Stock fu inserito nel calendario liturgico di tutto l’Ordine. La sua festa si celebrava comunemente il 16 maggio. Dopo il Concilio Vaticano Il, che tolse questa celebrazione dalla riforma del calendario liturgico, è stata di recente riammessa.
Sebbene la storicità della visione dello scapolare non sia sicura, lo stesso scapolare è rimasto per tutti i Carmelitani un segno della protezione materna di Maria e dell’impegno proprio di seguire Gesù come sua Madre, modello perfetto di tutti i suoi discepoli.
I «privilegi» legati allo Scapolare del Carmine
I cosiddetti «privilegi» tradizionalmente promessi a coloro che portano devotamente e degnamente lo Scapolare sono due:
• LA CERTEZZA DELLA SALVEZZA ETERNA
• LA SOLLECITA LIBERAZIONE DALLE FIAMME DEL PURGATORIO
(il cosiddetto «privilegio sabatino», cioè al primo Sabato dopo la morte)
La promessa di queste due grazie – dette appunto “Privilegi dello Scapolare” – sarebbe stata fatta dalla Madonna a S. Simone Stock e al Papa Giovanni XXII.
Ma la fiducia dei fedeli, più che nelle visioni trova un saldo fondamento nella dottrina della Chiesa. Essa ci conferma che la Madonna, secondo il piano di Dio, è associata strettamente a Cristo in tutta l’opera della salvezza, e ora, anche in cielo, “con la sua molteplice intercessione, continua ad ottenerci la grazia della vita eterna” (Concilio Vaticano Il, Costituzione “Lumen Gentium”62).
L’intervento della Madonna in favore degli uomini non oscura, né diminuisce l’unica mediazione del Signore, ma ne mostra I’ efficacia, perché l’azione di Maria è frutto della sovrabbondanza dei meriti del Salvatore. “Perciò la Chiesa non dubita di riconoscere apertamente questa funzione subordinata di Maria … che opera affinché i fedeli, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente uniti col Mediatore e Salvatore” (ivi)
Il primo privilegio: LA SALVEZZA ETERNA
Sarebbe erroneo e pericoloso ritenere che, per salvarsi, sia sufficiente portare lo Scapolare, senza nessuna preoccupazione di vivere la fede e l’amore.
Secondo l’insegnamento della Chiesa, la salvezza eterna è frutto della fedeltà dell’uomo alla Parola di Dio e della sua collaborazione alla grazia divina. Chi indossa lo Scapolare, deve impegnarsi in una condotta esemplare, nel fedele compimento dei suoi doveri, nel sevizio della Chiesa. Sono queste, le buone opere che meritano la vita eterna.
Lo Scapolare non garantisce interventi miracolosi da parte della Madonna per salvare chi volontariamente persiste nel peccato, ma assicura un’assistenza continua a quanti si sforzano di convertirsi dal peccato e di perseverare nel bene.
Esso offre la certezza di veder coronati dal successo i propri sforzi, per l’aiuto materno di Maria. Pio Xli, nel discorso celebrativo del VII Centenario dello Scapolare nel 1951, diede questa magnifica testimonianza: “Quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Il secondo: IL PRIVILEGIO «SABATINO».
Liberazione dalle fiamme del Purgatorio il primo sabato dopo la morte
La devozione allo Scapolare si è diffusa nella Chiesa anche per la fiducia che i fedeli hanno avuto di venire aiutati dalla Madonna non solo in vita, ma anche al più presto, dopo la morte, specialmente nel giorno a Lei dedicato, il sabato. Per questo si parla di “privilegio sabatino”.
Simile privilegio, attribuito al Papa Giovanni XXII, venne approvato e saggiamente interpretato da molti Pontefici.
Papa Roncalli – in un discorso del 1959 – parlò del “privilegio sabatino”, “così prezioso, così caro a coloro che portano lo Scapolare di nostra Signora del Carmelo”. Il Papa stesso lo portava. Pio Xli assicura i devoti dello Scapolare che la “piissima Madre non tralascerà di intervenire con la sua preghiera a Dio perché i suoi figli, che espiano nel Purgatorio i loro peccati, raggiungano al più presto la patria celeste, secondo il così detto ”privilegio sabatino” tramandato dalla tradizione”.
Il “sabato”, come giorno di liberazione dal Purgatorio, non è un dato assoluto, ma punto di riferimento, un giorno privilegiato. La Madonna «interverrrà al più presto», tenuto conto del disegno di Dio. La liturgia stessa esprime questa fede della Chiesa nell’intervento di Maria in favore delle anime del Purgatorio, invocandola, nella S. Messa, per “parenti, amici e benefattori defunti”.
I devoti dello Scapolare confidano in un particolare e più sollecito intervento della Vergine, alla quale si sono consacrati, dedicandole tutta la loro vita. La stessa devozione allo Scapolare, vissuta nella sua pienezza, come realizzazione della vita cristiana nella imitazione e sotto la protezione di Maria, purifica dall’attaccamento al peccato, e crea le migliori disposizioni per ottenere la misericordia di Dio e la liberazione dal Purgatorio.
Lo scapolare in sintesi
Lo scapolare Non è
• né un oggetto per una protezione magica (un amuleto)
• né una garanzia automatica di salvezza
• né una dispensa dal vivere le esigenze della vita cristiana, anzi!
Lo scapolare è
un segno “forte” approvato dalla Chiesa da vari secoli poiché rappresenta l’impegno nostro di seguire Gesù come Maria;
• aperti a Dio e alla sua volontà
• guidati dalla fede, dalla speranza e dall’amore
• vicini al prossimo bisognoso
• pregando costantemente e scoprendo Dio presente in tutte le circostanze
• un segno che introduce nella famiglia del Carmelo
• un segno che alimenta la speranza dell’incontro con Dio nella vita eterna sotto la protezione di Maria Santissima.
NORME PRATICHE
• Lo Scapolare è imposto una volta per sempre, da un religioso carmelitano o da altra persona autorizzata.
• Può essere sostituito da una medaglia che raffiguri da una parte l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, e dall’altra quella della Vergine. Tale medaglia viene benedetta quando si cambia
• Lo Scapolare è per i cristiani autentici che si conformano alle esigenze evangeliche, ricevono i Sacramenti e professano una speciale devozione alla Santissima Vergine (espressa con la recita quotidiana di almeno tre Ave Maria).